Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/70

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avevano promesso farlo, di poi gli dettono pure licenzia, o por non si recare el papa inimico, o perché avessino caro le guerre di altri, standosi neutrali per guadagnarne, secondo la loro consuetudine.

Erano le cose del regno per le molte ribellione in grande disfavore del re e riducevansi in peggiore condizione per questa passata del signore Ruberto, ed in modo tale che sanza soccorso de’ collegati non aveva redenzione alcuna; ed in ogni forma se la guerra s’avessi avuta a fare tutta nel reame, si trovava in modo condizionato, che e’ rimedi sarebbono stati difficili. Parve adunque, per divertire l’omore, transterire la guerra in quello di Roma; e però si tolsono a soldo el signore Virginio, el conte Niccola da Pitigliano e gli altri signori Orsini; ed el duca di Calavria con parte delle gente della lega venne in terra di Roma, dove aspettando ingrossassi lo esercito per congiugnersi co’ signori Orsini che erano a Bracciano, el signore Ruberto spugnò el ponte Nomentano, dove a F’ racasso suo figliuolo fu guasta la bocca di una artiglieria, e alcune altre terre degli Orsini, in modo che Battista Orsino cardinale ed el signore Iulio e signore Organtino, contro alla voluntá degli altri di casa, si accordorno con molte terre col papa. Di che mancando alla lega la oportunitá di quegli luoghi, e vedendosi lo stato del re in pericolo manifesto, ed essere impossibile che sanza piú potente sforzo l’esercito della lega si congiugnessi a Bracciano col signore Virginio e col conte, e cosi loro e quello stato restando quasi a discrezione, el duca di Calavria per consultare questi inconvenienti ne venne alla volta di Firenze e fermosi a Montepulciano, chiese gli fussi mandati due degli otto della pratica per potere conferire con loro. Mandossi Giovanni Serristori e Pierfílippo Pandolfíni, e’ quali raportorono a Firenze come al duca pareva che per divertire la guerra del reame, si rompessi guerra a Perugia. Consultossi questo parere a Firenze ed a Milano, e finalmente si conchiuse non essere la salute vera di questo male, perché la impresa di Perugia era difficile, come aveva mostro la espe-