Pagina:Guida della montagna pistoiese 1878.djvu/111

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da san marcello a lizzano e a cutigliano 101


non vi fu più pace; e, com’è detto, il Paese perdè la sede dei Capitani.

Quanto poi alla rovina di Lizzano, investigando le naturali cagioni, si può credere che avvenisse per essere la superficie del monte formata di masse di sabbia, di terra e frantumi di macigno e di schisto; i quali per le continue corrosioni che avvengono alla base loro per opera del torrente Lima, furono dal proprio peso portate a sdrucciolare nel letto del detto torrente. Potrebbe dirsi della Lima quel che il Petrarca del Rodano:


Rapido fiume che d’alpestre vena
Rodendo intorno, onde il tuo nome prendi.


Il popolo poi, com’è sua usanza, opinò che quel subissamento derivasse da maligni spiriti stati già confinati per entro lo Scaffaiolo. Ma come l’anno 1813, dal maggio a tutto dicembre, volse sempre piovoso, fu allora che i Lizzanesi cominciarono grandemente a temere per le loro case, finchè il 26 di gennaio dell’anno seguente la smotta del piccolo e sovrastante giogo della Morettana non li facesse quasi certi di più grave periglio. Allora tutti, un uscir dalle case e correre alla chiesa, e tornare addietro, e rimescolarsi nella smania di far qualche cosa per iscampare, senza sapere a qual partito appigliarsi! Intanto più ampia rovina si era aperta dalla Morettana. Acqua limacciosa, con grand’impeto sboccata dal detto giogo, aveva allagata una