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108 cutigliano


Ulivi. Il celebre poeta Giuseppe Giusti in una lettera all’amico Francioni (N° 50), e nella seguente (vedi il suo Epistolario) dove descrive la sua gita a questa montagna, così parla di Cutigliano: «Il paese è ameno, ben posto, fornito d’ogni bene, e fra le altre cose di belle montanine. Qui è dove il nostro poeta Filippo Pananti soleva passare due o tre mesi della grande estate fuggendo le lastre roventi di Firenze. Quell’aria pura, l’aspetto di quel paese tanto lieto e ridente, e il conversare con quei montanini vispi e ben parlanti, cresceva, come m’ha detto mille volte egli stesso, gaiezza al suo spirito e grazia al suo verso.»

Il Paese diede i natali a Luca Giacomelli, detto il Capitan Mattana, che pugnò e morì a Montemurlo con gli Strozzi, e, dopo il Ferruccio, fu il più strenuo propugnatore della libertà della Repubblica fiorentina; a Santi Borri detto il Santaccio, famoso nella guerra contro Siena; a Lucia Pagliai celebre nelle scienze (1647); ai Pacioni dottor Pietro, avvocato Giuliano e Vincenzo; il primo scrittore e professore di Diritto civile, fondatore pel suo paese di due posti di studio alla Università di Pisa e di altre beneficenze; a Fra Biagio Betti pittore (1572); al cronista Atanasio Farinati-Uberti; a Gio. Andrea Peri professore di Diritto canonico all’Università di Pisa; all’illustre scienziato P. Mauro Bernardini (1830).

Poco più in alto, a tramontana di Cutigliano, torreggiava il fortilizio della Cornia, che vuolsi fab-