Pagina:Guida della montagna pistoiese 1878.djvu/76

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66 san marcello

torrente Limestre, a mezza costa sopra un rialto che forma un poco di piano. Ha a ponente lontani i gioghi di Lucchio; a tramontana la Cresta del Cerreto vestita di cerri e castagni; a mezzodì i monti delle Lari di dove venne Ferruccio; a greco e levante il monte Crocicchio, e il monte dell’Oppio.


    Gabini del Lazio; Popiglio dalla gente Popillia; Piteglio dalla Petilia; Mammiano da Memmio; Lizzano, col suo monte Folgorito (sacro a Giove folgoratore) dalla Selva Litana; Cutigliano forse da un romano Cutilio.
    Al sud di San Marcello è il monte detto delle Lari; niuno è che ignori i boschi ed i monti essere state residenze degli Dei Lari, cui dedicarono i pagani le cose più sacre e belle; monte fatto più famoso per la discesa che vi fece Ferruccio con le sue schiere. Il dotto prof. Arcangeli, in una sua lezione alla Crusca sulla parola Lari, provò l’errore in cui era caduto il Botta nella Storia d’America, e poi il Grassi nel suo Dizionario militare, interpretandola per sommità dei colli; ingannato il primo dall’averla trovata nel Varchi con l bassa. Il dir delle, invece Dei Lari, è error popolare. Ma se significasse la cima, mal sarebbe detto, come suolsi comunemente, il monte delle Lari. Il cap. Cini per questo monte, e il Repetti per la Terra di Lari nelle colline pisane, ne fanno derivare il nome dal culto agli Dei Lari.
    L’erudito P. Marcellino (del quale gli scritti più rari si trovano nella bella collezione delle opere di autori pistoiesi, fatta dal mio egregio concittadino ed amico Cav. Filippo Rossi-Cassigoli) vuole che Fanano, castello del