Vai al contenuto

Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/181

Da Wikisource.

BARRIERA DELLE CURE. 147

tardi, nel 1751, ebbe sede nello stesso oratorio anche la compagnia di S. Donato di Scozia. Nel 1785, alla soppressione generale delle compagnie, l’oratorio fu chiuso e profanato ed il Capitolo lo ridusse a villa che prima fu appigionata, quindi data a livello e successivamente venduta.

Belvedere. - Villa Illingworst. — Situata al disopra dei maestosi resti di un tratto delle mura etrusche di Fiesole, questa villa porta il nome comune ad altre vicine ed al colle vaghissimo che costituiva dal lato di oriente la parte più elevata della vecchia città. La villa è di antica origine e fu dei Buonagrazia, la potente famiglia che possedeva anche il sottoposto palagio, poi dei Del Sera. Ai primi del xvi secolo passò in un Francesco di Matteo Sani, sarto, più tardi fu dei Brunaccini che nel 1773 la vendevano ai Parigi, la famiglia dalla quale uscì il celebre architetto Giulio Parigi continuatore di Giorgio Vasari nella fabbrica del palazzo degli Ufizi.

Belvedere. - Villa Edlmann. — - Fu questa fin da tempo antico la dimora di una famiglia Rossi fiesolana che dette all’arte valenti scultori, fra i quali Vincenzo che lavorò assai per la corte Medicea e scolpì statue e gruppi per Palazzo Vecchio e per il giardino di Boboli. Appartenne la casa ridotta a villa a quella famiglia fino al secolo XIX, dipoi fu Carobbi e Martini.

Nell’annessa casa già colonica, oggi ad uso di pigionali, nacque dalla famiglia dei lavoratori di terra Filippo Mangani detto il Filosofo Contadino uomo di potentissimo ingegno che collo studio e la forza della volontà divenne così valente nella lettere greche e latine e nella filosofia, da suscitare l’ammirazione di Newton che vi ebbe rapporti cordiali.

Belvedere o ai Tortoli. - Villa Ferro Damerini. - Anche questa villa occupa una deliziosa posizione sul poggio di Belvedere. Fino dai primi del XVI secolo apparteneva ad una antica famiglia fiesolana, i Tortoli dalla quale trasse il nomignolo che le era proprio anche nel XVIII secolo. Fu dipoi dei Martini detti dell’Ala che erano ascritti al gonfalone Drago di S. Giovanni.