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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/270

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228 I DINTORNI DI FIRENZE.

reggi, i Pieruzzi che la venderono nel 1507 a Domenico Rambanti che dovette cederla a Ser Tommaso di Filippo vajaio suo creditore. Nel 1536 questi la rivendè a Giovanni di Giovanni Carnesecchi che nel 1545 l’alienò a Bastiano di Giovanni tessitore. Da lui la compra nel 1548 Beatrice di Lorenzo Veneri per rivenderla nel 1552 a Bernardo di Raffaello Della Strada o Stradi; la ricomprò nel 1562 Matteo Benincasa e i figli di lui Felice e Caterina la lasciarono alle monache di S. Clemente, dalle quali ritorna per una sentenza del vicario arcivescovile nei Della Strada che la rivendono nel 1602 a Margherita di Antonio Michelozzi. I passaggi di possesso della villa si succedono dopo frequentissimi. Va nel 1611 per fidecommisso all’usufruttuario Gio. Battista Da Filicaja che deve lasciarla alla congregazione delle Fanciulle Abbandonate; da questa la compra nel 1638 Bartolommeo Pesci, nel 1658 passa a Giulio Miglietti, nel 1699 a Torquato Consolini Magnanini, nel 1701 al Rev. Giuseppe Sereni, nel 1710 al Rev. Giovacchino Cocchi, nel 1721 al Rev. Carlo Filippo Del Beccuto, nel 1724 a Pier Francesco Panzanini, e dal figlio di lui Agnolo la compra finalmente Diacinto Ganucci per unirla agli altri suoi possessi vicini. Più tardi fu dei Conti della Gherardesca, che l'ampliarono, rabbellirono e la possedettero fino a pochi anni addietro

Le Pergole. - Villa Mercatelli, — Nel 1427, all’istituzione del Catasto, era possesso di Lorenzo di Taddeo Pagagnotti detto Rigogolo e passò nel 1542 in Piero e Francesco Baldovini per dote della loro madre. Quattro anni dopo, essi la vendevano a Filippo di Niccolò Bandocci ed ai Bandocci restò fino all’anno 1591 in cui gli ufficiali dei pupilli, come tutori dei figli di Niccolò la vendevano a Giovanni Stradano di Anversa pittore valentissimo che trascorse gran parte della sua vita a Firenze dove morì. La villa passò al figlio di lui Scipione, poi alla figlia Gondelina i procuratori della quale l’alienavano nel 1613 a Michele di Pagolo Dell’Erede. Nel 1708 n’entrava in possesso Luca Mercatelli per donazione avuta da Tommaso Dell’Erede.