Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/155

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egli persistendo più che mai nelle sue cortesi premure, né comportando l’angustia del tempo lo spedir a Venetia, scrisse in continente alli Rettori di Verona, per haver licenza di poterla alloggiare in Trento. In tanto però dubitando quel Principe di non haver da Verona risposta favorevole, o se pur favorevole, troppo tarda, ordinò di nuovo al sudetto Barone, che procurasse, quando non potesse haver l’honore di ricever in Trento S. Maestà, ch’ella si degnasse almeno di gradir qualche rinfresco nella Terra del Lavis ultima della Diocese Trentina, e che divide i confini dell’Italia da quelli della Germania. Il Barone eseguì il tutto con officij efficacissimi, e la Regina si degno di accettar l’oblatione. Partita la Regina da Bolgiano alli 13 stette quella notte a Egna, terra pochi anni prima con un altro luogo chiamato Salorno comperata dal Sig. Zenobi di Verona Nobile Venetiano. Gionse quivi un Corriere del Duca di Mantova con lettere, ch’invitavano Sua Maestà in quella Città. Haveva S. A. spedito al medesimo effetto il Marchese Andreasi Capitano della sua guardia; ma per esser i passi chiusi, era egli stato costretto a fermarsi a Volargna Villaggio del Veronese poco distante della Chiusa, ch’è un posto stretto, e forte, guardato da continua guarnigione di Soldatesca; e se bene ricusò la Regina l’invito, scusandosi di non poter levarsi di strada, mentre andava a dirittura a Roma, oltre che non era ancor certa, per dove