Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/160

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La mattina seguente s’incaminò Sua Maestà verso Trento, uscì il Principe ad incontrarla a cavallo, accompagnato da più di 250 Gentilhuomini, e Cavalieri di conditione, tra quali erano oltre al sopradetto Baron di Firmian Ereditario Maresciallo del Principato di Trento, e Cameriere della Chiave d’oro del Serenissimo Arciduca; Monsignor Vicario Generale Alberti, il Decano Guelfi, l’Archidiacono, il Conte Gio: Battista di Lodrone, Bernardo Malanotte, e Carlo Pompeati Canonici di Trento. I Conti Filippo di Lodrone, Paris di Lodrone, Colico d’Arco; I Signorni Walsperghieri, Gaudentio de Wolchestain, Christofaro Andrea Mattioli, & altri di chiara nascita, e di cospicua, & antica nobiltà.

Al villaggio di Gardolo tre miglia distante da Trento, smontato il Principe, & accostatosi alla Lettica di Sua Maestà complì brevemente, invitandola a ricever il pranso in casa sua. Accettò ella con sembiante lieto l’invito; complì pure il medesimo Principe con l’Ambasciator Pimentel, con Don Antonio della Cueva, col Conte Montecuccoli, e con Monsignor Holstenio. Doppo di questo s’avviarono verso la Città, cavalcando il Principe alla destra del Conte Montecuccoli avanti alla Lettica della Regina. Smontò S. M. alla porta del Duomo, e vi fu ricevuta da tutto il Clero, con l’intervento, & assistenza de Canonici sotto il baldachino