Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/165

Da Wikisource.

sei a ricever il sudetto Pimentel sin alli rastelli del passo, ch’erano al villaggio di Peri, e qui presentarono una lettera del medesimo Capitan Contarini all’Ambasciator Pimentel, accompagnandola con le scuse, & espressioni di buona volontà solite osservarsi in occorrenze simili. Gradì l’Ambasciatore la dimostratione con termini di molta cortesia, e con affettuosi ringratiamenti. Arrivatosi a Dolce, vi fu fatto l’alloggio, come meglio si puoté: Il regalo, o rinfresco fu di pesci del lago di Garda, di salvaticine, di pesci armati, confetture, e vini eccellentissimi così di quelle Campagne, che portano il vanto di moscatelli, i Garganichi, come di altri Greci, e navigati fatti venire da Venetia, molto sontuoso, e proportionato alla grandezza Venetiana. In Dolce fu risoluta la strada, che Sua Maestà doveva tenere per Ussulengo, & Isola della scala verso il Mantovano, la mattina de’ 18 passato l’Adige sopra un gran ponte, che per tal effetto fu quivi condotto, andossene ella la sera a Ussulengo servita sempre, benché sotto colore dell’Ambasciator Pimentel, dalli sudetti Sagramoso, e Pompei con li medesimi rinfreschi. Da Ussulengo alle 4 hore di notte spedì Monsignor Holstenio a dietro il Corriere inviatogli già dal Legato di Ferrara, e dalli Nuntij, dando loro avviso della strada stabilita nel Veronese, e Mantovano, per entrar nel Ferrarese; la mattina delli 19 toltasi di qui la Regina, passò ad alloggiar la notte all’Isola della Scala, Terra pure del Veronese, ove ricevette il medesimo