Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/168

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fastidioso, per honorare chi gli era servitore sì divoto. Finito il complimento, rimontò il Duca nella sua carrozza, e passò avanti ad Ostia, per aspettar ivi la Regina, e servirla nel passaggio del Po.

Partito il Duca, gionse la Serenissima Arciduchessa, accompagnata da gran numero di carrozze, e servita da gran quantità di Dame, tutte pomposamente abigliate: Scesa S. A. in sito commodo per riverir Sua Maestà, volse questa usar seco lo stesso stile, ch’haveva tenuto col Duca, e smontata, benché nel fango, l’accolse con soavità maestosa, e con benigna affabilità. Doppo i reciprochi complimenti, la Regina presala presso di sé in carrozza, si avanzò al Po, le cui ripe da una, e dall’altra parte eran tutte, per quanto arrivava la vista, spallierate di Soldatesca a piedi, & a cavallo, con armonia di trompe, e tamburi, alla quale seguì un strepitoso suono di cannonate, e moschettate; e perché era già avicinata la notte, furono allumati moltissimi fuochi lungo le ripe del fiume, compartiti in aggiustati intervalli, che col loro ben regolato splendore tra quell’oscuro, rendevano dilettevole la prospettiva con effetto mirabile, e curioso.

Qui passò Sua Maestà il Po all’opposta ripa di Revere sopra tre porti attaccati insieme, i quali, per esser il fiume all’hora assai scarso d’acqua, servivano poco meno che di ponte, restandone tre altri separatamente disposti, per maggior commodo della comitiva. Era illuminato questo porto da 24 gran torcie accese portate da 24 paggi di S. A. vestiti di ricchissima livrea.