Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/182

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le poste verso Roma per servirvi Sua Maestà. Il detto Prencipe com’è dotato di spiriti vivaci, d’animo splendido, e sopra tutto ripieno di quelle virtù, e talenti, che si convengono ad un Cavaliere di gran nascita, così in tutte queste parti nell’età sua ancora giovenile segue molto degnamente le glorie dell’Eminentissimo Cardinal suo fratello, il quale alla integrità della sua vita esemplare ha congionta una somma prudenza, & una isquisita cognitione di tutte le cose più degne della nobiltà de’ suoi pensieri, facendo spiccar sopra tutto gl’atti di somma generosità, e le pretiose prerogative della cortesia.

Ritornando a ciò, che fu osservato nella tavola: furon date alla Regina, & a’ Cardinali le bavarole; stavano l’Eminenze loro in rocchetto, & osservarono pontualmente di non toccar vivanda alcuna, se prima scopertasi la posata, & il piatto di Sua Maestà, ella non havesse preso il primo boccone.

Il primo discorso introdotto qui dalla Regina, fu sopra i Pittori di Roma, concludendo ella a favore di Pietro da Cortona, e del Cavalier Bernino; entrò doppo ne’ Musici, e si mostrò informatissima di tutti i Soprani, o castrati, dicendo, che Bonaventura era all’hora l’unico, e che il Cavalier Loreto da Spoleti haveva insegnato il cantar leggiadro: continuò un pezzo nelle lodi della musica, chiamandola ornamento de’ Principi, e diletto delle camere. Alla prima bevuta, che Sua Maestà fece furono sparati tre gran pezzi di artiglieria. Discorse poi de’ Tempij dell’Europa; tre