Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/211

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namini, tutti soggetti di Nobiltà cospicua, e di spiriti generosi, e vivaci. Smontato dunque di carrozza, il Cardinale complì con Sua Maestà, che pur scesa fuori della sua, lo accolse con tratti di somma cortesia, e d’affettuoso gradimento. Rimontato ogn’uno nelle proprie carrozze, si proseguì il viaggio verso la Città. Alla porta si trovarono i Signori Giulio Cesare Vattielli, e Gio: Andrea Olivieri Gentilhuomini di gran garbo, & ambedue Confalonieri, con sei altri Priori del Magistrato. Venivano a cavallo con i soliti loro rubboni di velluto nero alla Consolare, accompagnati da altri venti Gentilhuomini pur vestiti di honorevoli habiti neri, con quattro trombetti, e 24 Palafrenieri, con bellissima livrea di panno incarnato, guarnito con listoni di velluto bianco. All’avvicinarsi della Regina, smontati da cavallo, s’accostarono alla carrozza, e fecero il loro complimento. Sua Maestà si rizzò in piedi, e rispose loro con proportionati concetti di benignità. Entrò poi la Regina in Pesaro circa all’Ave Maria, salutata da copiosa salva di cannonate, e moschettate, smontò al Duomo, ov’era aspettata dal Legato, che per via più breve in diligenza l’haveva precorsa. Alle catene della Chiesa scese, & inginocchiata sopra d’un cuscino preparatogli, bacciò riverentemente la Croce, che gli fu presentata dalla prima dignità della Catedrale, e di là s’avviò alla Chiesa sotto al Baldacchino, portato da Signori principali della Città, intuonandosi in tanto dal Clero, che precedeva