Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/227

Da Wikisource.

che dilatandosi nel mare, forma come un Anfiteatro. Ha un porto grande, & altrettanto coperto da venti Sirocchi, quanto esposto alle tramontane, a capo di questi è piantato un rivellino fondato nel mare, dentro il quale si sporge più di mille piedi, e per andarvi si passa sotto l’Arco sudetto di Traiano. Questa Città è munita di forti mura ben fiancheggiate, e da un Castello di buona struttura, che situato sul monte, signoreggia il porto. Le case, e le contrade di essa sono un poco anguste; ma però così ben architettate, & industriosamente disposte, che la rendono assai bella, e vaga. I Cittadini sono cortesi, & amorevoli, particolarmente co’ i forastieri; l’occasione del mare vi porta un buon trafico di tutte le merci. La Regina fu incontrata a quei confini da Monsignor Gentile Governatore di Loreto, il quale doppo haver complito con Sua Maestà in nome del Pontefice, se ne ritornò sollecitamente, per poter riceverla alla porta della Città. Subito che la Regina pervenne in luogo, di dove scoprì la cuppola della Santa Casa, smontata di lettica, inginocchiandosi con grandissima divotione, baciò più volte la terra, risalì in lettica, conducendovisi sin alla falda del monte, dove poi volse scender di nuovo a piedi, e caminar sino alla Chiesa. Nel gionger la Regina alla porta della Città, fu ricevuta dal detto Mons. Governatore, e dal Magistrato; sparò tutta l’artiglieria dalle mura, e tutta la mo-