Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/228

Da Wikisource.

schetteria, che stava schierata per quelle contrade. Alla porta della Chiesa fu dal Capitolo, dal Clero, e da quel Vescovo accolta nelle forme solite. Entrata Sua Maestà dentro la Santa Casa, quivi si trattene mez’hora in circa, facendo oratione con grand’humiltà; doppo andossene in Palazzo, ove havendo cenato privatamente, si ritirò al riposo. La mattina de gli 8 di Decembre levatosi per tempo, si confessò, calata in Chiesa sentì una Messa privata. Assisté poi alla Messa grande cantata in musica isquisita all’Altar maggiore. Finita che fu, presentò a piedi di quella Santissima Imagine una Corona, e scetro Reale tempestati di gioie di gran valore. Questa Principessa non poteva con simboli più proprij, e significanti compir i voti della sua Christiana generosità; Era ben di ragione, che se ella per assicurarsi il vero, & importante Regno del Cielo, haveva rinonciato quei della terra, ne apprendesse una rara ricordanza in quelle insegne, delle quali si era spogliata. E se tutto haveva fatto per amor di Christo, era anche di dovere, che ne lasciasse alla madre di lui una cara, e pretiosa memoria. Doppo di questo fece ritorno alle sue stanze, e mangiò in publico, per sodifare alla curiosità del Popolo concorsovi numerosissimo da tutta la Marca, e Paesi convicini. Gli fu data l’acqua alle mani dal Sig. Conte Ferretti Cavalier Anconitano, il Barone Bernardino Spada Nipote del Cardinal Spada gli porse la salvietta, il Conte Bonarelli d’Ancona la servì di Scal-