Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/229

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co, e’l Sig. Urbano Rocci nipote del già Cardinale di questo cognome, fece l’officio di Coppiere. Finito il pranso, arrivò Don Antonio della Cueva con Madama sua moglie. Erano restati, come si disse, in Ussulengo per il male sopravenuto a questa Dama; furono veduti dalla Regina con allegrezza, e contento uguale all’affetto, che portava loro. Se ne passò poi Sua Maestà alla Sagrestia, dove ammirò il tesoro, che vi si conserva, de’ pretiosi doni fatti a quella Casa dalla religiosa pietà di diversi Principi, e Signori. Nel passar avanti al credenzone, dentro del quale erano stati riposti i regali dello scettro, e Corona da lei fatti, fu questo pure aperto, perché ella gli vedesse, ma col solito della sua generosa modestia disse, che lo richiudessero, non essendo degna quella bagatella d’esser veduta. Mirato, ch’hebbe il tesoro, e tutte le altre cose curiose di quel santo luogo, tornossene alle sue stanze, dove venne trattenuta da musiche, e dalla conversatione de’ Signori Nuntij, e poi cenò privatamente. Non si può esprimere, qual fosse il contento, il giubilo, e la tenerezza, che provò Sua Maestà in quel santuario; Questi sono doni riservati dal Cielo, per darci ad intendere, che Dio solo può con le sue gratiose misericordie darci in questo mondo un saggio, benché picciolo delle dolcezze, che sa egli instillare ne’ sensi d’un’anima innamorata di lui. Era in tanto capitata a Sua Santità la lettera scrittagli da Inspruch, come si accennò di sopra, onde a questa aggiungendosi gli av-