Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/246

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do l’historia con la penna, formava caratteri sopra un libro unitamente dimostrando esser tutti tre intenti ad eternare il nome di Sua Maestà, tra questi erano tre vasetti ornati con mascaroncini coperti d’oro, che tenevano spighe di grano dorate, e ne’ spatij che nascevano tra i fanciulli, & i vasi spuntavano fiori di zuccaro di mirabil artificio, & il tutto posava sopra un candito, che terminava in un gratioso festoncino.

Hebbe la Regina gran piacere nel vagheggiare queste fatture meravigliose, non perché contenessero le lodi di lei, che ha modestia, e generosità per sprezzar ogni applauso, & encomio, ma solo per l’inventione, e per l’eccellenza della maestria. Terminate tutte queste cose Sua Maestà accompagnata dal medesimo Cardinale si portò con esso alla Chiesa de gl’Angeli, e non permettendo, che Sua Eminenza passasse più oltre, per esser l’hora assai tarda, montata in lettica s’incaminò verso Foligno, sodisfattissima d’haver veduta quella famosa divotione, e d’haver conosciuta la gentilezza, e degne conditioni del medesimo Cardinale, soggetto ripieno di tutte le virtù, che si convengono ad un Principe Ecclesiastico, magnanimo, e compito.

Questo Signore nipote del già Cardinal Ludovico Zacchia, nacque in Roma, e vi compì i suoi studij di belle lettere, e di Filosofia nel Collegio Romano sotto la fortunata disciplina de’ Padri Gesuiti: fece quelli di legge in Perugia, ove in questo mentre fu fatto