Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/263

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chetti, come pur fu riverita col tuono d’alcuni pezzi di cannone, e diversi mortaletti. Poco lontano dalla Città erano 18 Arcieri, e 18 Tedeschi della guardia di esso Duca, che l’accompagnarono sino al Castello, e l’assisterono poi sempre. Alla porta del Palazzo, la nobiltà del quale era stata accresciuta con la ricchezza di sontuosissimi parati; si trovò il Duca, che coperto la servì di braccio etiamdio caminando. Fu la sera Sua Maestà trattenuta da una ben concertata armonia di Musici, della quale come di diletto proportionato al suo genio godé ella grandemente. Cenò poi in privato, e ritirossi. La seguente matina nell’andar dalle sue stanze alla capella per sentir messa, il Duca la servì pur di braccio. Doppo la messa Sua Maestà montata nella seggetta della Duchessa calò in Piazza, & ivi salendo in carrozza, s’incaminò per la strada dritta di Bracciano al Casale della Polzetta, detto l’Olgiata, casa di campagna del Sig. Filippo Franceschi Fiorentino, posata destinatagli per il pranso.

Bracciano è cinto da fosse, mura, e balloardi, fatti la maggior parte da Bartolameo di Alviano nel tempo, che detta Città, fece resistenza all’essercito di Alessandro Sesto, commandato dal Duca Valentino; La fortezza è intitolata, il Castello di San Giacomo, di fortificazioni regolari, ma di forma antica, provista di tutte le artiglierie, & armi necessarie con pressidio di Tedeschi, due appartamenti Reali, con giardini, & altre dilitie. Il sito è in collina amena, e’l castello sta