Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/301

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ruppi scaturiscono diversi rivi di acqua, che vien ricevuta in una gran conca di marmo, in mezo della quale è situata tutta la machina. Il pensiero dell’opera è del famoso Cavalier Lorenzo Bernini, lo scarpello del quale dà lo spirito a marmi stessi per ricever da loro applausi eterni di gloria. L’acqua derivata costà è una parte di quella della gran fontana di Trevi, la più salubre di Roma, ch’emola della felicità di questa sospira di vedere un giorno compiti i dissegni principiati dallo stesso artefice. Osservò pure Sua Maestà il bel Palazzo con la chiesa in forma di rotonda, innalzato dal sopranominato Sommo Pontefice Innocentio Decimo. Continuando poi Sua Maestà a render sempre più riguardevoli le sue virtù con la divozione, ch’è il vero ornamento de gli animi grandi; volse il primo giorno dell’anno favorire la Chiesa del Giesù, e per farlo con maggior solennità, vi andò il doppo pranso con cavalcata cospicua, essendo accompagnata da gran quantità di Cavalieri, e Signori di Roma. Haveva pensiero di entrare per la porta principale della Chiesa; ma fu sì grande la folla della gente concorsavi, per vederla, che non puoté in modo alcuno riuscir il pensiero, onde entrò per la porta della casa, dove pure pruovò gran stento, per la moltitudine del Popolo. Fu ricevuta dal Padre Generale Gosvino Nikel, accompagnato dalli Padri Assistenti, e da tutti gli Padri più gravi, non solo della Casa Professa; ma anche de gli altri luoghi, che hanno in Roma. Entrata in Casa ascese primie-