Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/316

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pennello un giardino vaghissimo, con una prospettiva di varij pillastri, e scabelloni, ne quali si vedevano scritte Odi, & Elogi sopra le Imperatrici, e Regine, per titolo di Virtù, e di pietà celebrate. Su le porte de’ sodetti corridoretti erano delineati quattro Emblemi con i loro Epigrammi. Il quarto, & ultimo luogo era l’anditto tra la Sagrestia, e la Chiesa, & ivi si vedevano effigeate le Imperatrici, e Regine, capitate in Roma, per riverirvi i Vicarij di Christo. La pittura mostrava la campagna in cui si ergevano gran piramidi, in ciascuna delle quali era impresso un Elogio in lode di quella imagine, riferendosi sempre alla Regina di Svetia. Fra l’una piramide, e l’altra eravi un termine finto di bronzo, che teneva sopra il medesimo soggetto un’ode, & in altro fra questi vi era pendente una cartella con un Epigramma. La Chiesa poi del detto Collegio dedicata a Sant’Ignatio fondatore della Compagnia del Giesù, benché non ancor finita, era tutta addobbata vagamente. Nell’entrar che fece Sua Maestà per il Portone, vide sul primo arco di dentro una inscrittione continente l’argomento di tutto l’apparato, e nell’andito tra il Portone, e le loggie del cortile alla destra dipinta la Divina Sapienza domandata da Salomone, e anteposta alle ricchezze, & a gli Regni, alla sinistra Pallade la sapienza de gli antichi Gentili, che con l’Asta faceva sorgere un olivo a contesa di Nettuno, che faceva nascere un cavallo. Tutto questo era spiegato in quattro Ode scritte in cartelloni sostenuti da