Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/333

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sitione delle parole era del Signor Giovanni Lotti, e quella della musica del Tegnalia soggetti celebri. Con tali ricreazioni andò il Principe trattenendo Sua Maestà sino all’ultima sera di Carnevale, nella quale Sua Eccellenza fece spiccare a maraviglia il proprio ingegno, e generosità; imperoché doppo una collatione regia, & abbondante di tutti li frutti novelli, che potero trovarsi ad onta de’ rigori della stagione; condusse la Regina in una gran stanza apparata sontuosamente di pretiosi, & inestimabili arredi. Quivi assisa sotto al baldacchino mirò sparire in un baleno dalla camera l’apparato, restandovi finto in gratiosa prospettiva un mare bellissimo ingegnosamente architettato dentro all’angustia di quel sito. Si vidde poi immediatamente Venere, & Amore scendere dall’alto sopra un carro tirato da due colombe industriosamente condotto, senza discernersi come si mantenesse in aria; onde la Regina, e quanti vi erano restarono attoniti; e meravigliati. Scesa Venere in terra con Amore ascoltò le querele del figlio, che accusava di troppo rigide le Dame del Tebro, ne valendo a rafrenare il di lui sdegno l’autorità della madre, scoccò egli alcuni strali verso le Dame, & unitamente con Venere ritornò al carro, unendo ambedue il canto alle lodi di Sua Maestà. Nello sparire cantarono insieme una canzonetta, invitando alcune Dame già seguaci d’Amore a dar col ballo qualche rifrigerio a quelle, che egli haveva