Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/53

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Libro Primo 15

publico, e del servitio del medesimo Prencipe, contro il quale combattono, non hebbero mai altro intento costoro, che di destrugger lo stato, e la Monarchia della Chiesa, per vendicarsi del torto, che nell’animo loro pretendevano ricevere, per non esser a’ Pontefici Romani in quella consideratione, ch’era dalla sfrenata loro cupidigia ambita. Onde si avvide finalmente, che se Lutero cominciò ad impugnare il valore delle Indulgenze, con atterrare l’auttorità del Papa, lo fece per invidia, e per sdegno, che la cura di predicarle fossa stata commessa ad altri, e non a lui, come desiderava. Che se egli dannava il Purgatorio, non volendo ammettere, che rimanesse alcuna pena all’anime, che morivano in gratia di Dio, era inventione, o per maggiormente screditare dette Indulgenze, o per allargare la briglia a’ sensi, mentre maggiore si fa la contumacia, quando minore si rappresenta il castigo. Che se negava i digiuni, le penitenze, la confessione [S'avvede delle falsità e delle menzonie sparse da lui.], il celibato de Sacerdoti, l’intercessione de Santi, la Messa, gli ornamenti, e le imagini delle Chiese, & altre cose simili, non procedeva da altro, che dall’interno disegno di rendersi seguaci i Popoli, facili a credere le cose, ch’allettano i sensi, & incontrano le appetenze della natura, come pure prendeva anche i principali motivi di promovere le sue sceleratezze dall’odio implacabile contro il Sommo Pontefice, come quello che dannava gli errori di lui.

Pareva a questa pia Regina troppo sacrilega, & empia la risolutione di Henrico Ottavo Re d’Inghil-