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Libro Primo 21

Danimarca in Svetia il Padre Gadefredo Franchenio pur Gesuita huomo veramente Apostolico, e di parti riguardevoli, & haveva anche trattato alcune volte con la Regina non senza profitto; ma non vi si potendo fermare senz’esser conosciuto, già se n’era partito, e passato in Fiandra.

Gionti questi due Padri a Stocholm, furono introdotti subito alla Regina come gentilhuomini Italiani [Lor arrivo.] passaggieri; E benché Sua Maestà nel principio dissimulasse, si avvidero così ben presto della di lei ottima dispositione, e ammirarono insieme in detta Principessa all’hora di anni 25 un’anima sciolta, e disingannata della vanità, e grandezze humane, e ripiena d’una cognitione così aggiustata, di tutte le cose, che pareva nodrita col solo midollo della morale Filosofia. Non andò molto, che finalmente si dichiarò risoluta per una santa inspiratione, d’abbracciare [Vengono cortesemente accolti.] la Fede Cattolica, e per essa rinunciare i Regni, & ogni humana grandezza, benché vi fosse non dirò stimata; ma adorata con auttorità più piena, & assoluta, di quella di qualunque de suoi presenti.

Non vi è dubio, ch’ella più che volentieri havrebbe rimessa la Fede Cattolica in Svetia, se havesse conosciute per superabili le difficoltà che pur troppo gravi, e rilevanti vi si framettevono. Era troppo evidente il pericolo di guastar il concerto delle sue risolutioni, se un minimo sentore si fusse di ciò subodorato. Oltre l’incertezza dell’esito, richiedevasi ancora molta lunghezza di tempo, e risico della conscienza, nel