Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/69

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che cadesse dalla altezza delle felicità terrene.

Palesata questa resolutione ad alcuni suoi confidenti, parve loro strano, ch’ella si volesse spontaneamente privare del Dominio d’un Regno, di cui non è la più desiderata cosa in terra: e come nelle mutazioni del Principe ben spesso ricevono alterazioni dannose anche le Città, et i Cittadini; così nell’apprensione de gli eventi futuri, e nella privatione d’un [Risolve di cedere i Regni] sì gran bene, che godevano, sentirono particolar passione, e discontento, affaticandosi in oltre di rimoverla da tali sentimenti con ragioni forti, e molto adequate alla qualità della materia di cui si tratta. Conoscevano qual era il genio del nuovo Re, quali le inclinationi martiali de’ Capitani di lui;onde dubitavano, che ciò potesse esser uno di quei castighi, che con apparenza di bene, si gettano sopra quelli, che Dio vuole punir di qualche male. Sospettavano, che [Viene dissuasa; ma senza frutto.] se la Regina amava la pace, e la buona corrispondenza con un’uno de’ Principi vicini, non fosse per esser simile il genio, e l’interesse del successore, che ambirebbe facilmente nell’ingresso del suo Principato di far pompa del suo valore, e di dar fomento a’ desiderij de’ suoi Capitani.

Per convincere l’intendimento di lei, e divertirla da sì gran deliberazione, molti de’ più intendenti, e zelanti ministri, a’ quali fece Sua Maestà l’honore di confidare il pensiero di rinonciare il Regno, ma non quello di mutar Religione, s’avanzavano sino a predirgli cattivi avvenimenti; ma non vi fu cosa,