Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/167

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volo, se fa la pentola, non fa il coperchio, la temerità perdette l’Ollivier1.

Un’altra questione grave fu discussa nel dibattito davanti alle Assise; e cioè, se il combattimento doveva o no essere sospeso, quando uno dei duellanti fosse affaticato.

Nel processo di scontro non si tenne parola dei riposi, e delle riprese del combattimento. Però, sino dai primi attacchi, avendo l’Ollivier speso molta energia, da rimanere quasi esausto di forze, fece segno a uno de’ suoi padrini, che comandò l’alt, e ordinò il riposo, dopo averne strappato l’assenso ai testimoni del Feuilherade.

Dallo svolgimento, poi, del processo risultò una cosa ben più curiosa. In un precedente duello tra Ollivier e de Fontenay, questi toccò quelli all’addome; ma la spada dell’avversario si spuntò e piegò sulla pelle dell’Ollivier (sfido, vi era la corazza!) come se avesse urtato su un corpo duro. Risultò pure che uno dei testimoni dell’Ollivier nel duello con de Fontenay, e che pure assisteva l’amico nello scontro con Feuilherade, si accontentò di raddrizzare la lama, ordinando la continuazione del combattimento. Nè i testimoni del signor de Fontenay non si preoccuparono del fatto, nè si incaricarono di verificare la ragione, la causa inverosimile dell’accaduto, essendo fuori delle umane concezioni la credenza, che una spada ben aguzza non penetri, ma si spunti e si pieghi sulla pelle di un uomo.

Ma è pur vero: tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino; e quello stinco di santo dell’Ollivier, malgrado la corazza, pagò caro la prodizione cavalleresca.


1877. Clovis Hugues e Daime. — Riassumo dalla Jeune République del 4 dicembre del 1877.

  1. Si vede che i rappresentanti dell’Ollivier o erano d’accordo con lui, o che conoscevano meno, o quanto quelli del Feuilherade, la prescrizione cavalleresca, che vuole la visita dei duellanti.