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630 I Nibelunghi

Ch’io già prima tentai cotali imprese
15D’alto periglio. E qui vogl’io da solo
Starti di contro con la spada. Oh! dunque
Che mai ti giova la superbia tua,
Quale addimostri a me col tuo sermone?
     Tosto allora fu armato Iringo prode,
20Anche Irnefrido di Turingia, un forte
Giovinetto, ed Hawardo il valoroso,
Con mille eroi. In ciò che Iringo a fare
Incominciava, assisterlo egli vollero.
     Ampio drappello assai vedeva intanto
25Il suonator di giga, e quella schiera
Con Iringo venìa chiusa nell’armi.
Portavan elli sovra il capo avvinte
Celate buone assai. D’alma crucciosa
Volkero ardito allor si fe’. Vedete,
30Hàgene amico, Iringo che s’approccia,
Lui che da solo vantasi col ferro
Di starvi a fronte? A leal cavaliero
Come s’addice la menzogna? Questo
Io commendar non vo’. Mille guerrieri,
35E forse più, vengon con esso armati.