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452 I Nibelunghi

Ed era pieno quel palagio, e gli ospiti
Altri in foggia accogliea quale si addice
95Onestamente a salutar gli estrani
In terra d’altri re. Wärbel intanto
Rinvenne appo Gunthèr molti gagliardi.
     E grazïosamente incominciava
A salutarli il re: Voi, suonatori
100Fra gli Unni, ambo mi siete i benvenuti!
Ètzel possente alla burgundia terra
Adunque v’invïò? — Dinanzi al prence
Elli inchinârsi, e Wärbelin dicea:
     Il signor mio diletto offrevi suoi
105Servigi onesti, e con lui vostra suora
Kriemhilde, in questa terra. Elli invïati
Ne hanno, o guerrieri, a voi, con leal fede.
     Disse il ricco signor: Lieto son io
Di tal novella. — E come sta, soggiunse
110Il prence ancora, Ètzel sovrano, e quella
Sorella mia, degli Unni ne la terra,
Kriemhilde? — Noto a voi farò cotesto,
Rispose ratto il suonator di giga.
     Che gente mai non ebbe di que’ due