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Paolo e Virginia 55

ix.


Era l’alba e il tuo bel corpo travolto
stava tra l’alghe e le meduse attorte,
placido come in placido sopore.
Muto mi reclinai sopra quel volto
5dove già le viole della morte
mescevansi alle rose del pudore....
Disperato dolore!
Dolore senza grido e senza pianto!
Morta giacevi col tuo sogno intatto,
10tornavi morta a chi t’amava tanto!
Nella destra chiudevi il mio ritratto,
con la manca premevi il cuore infranto....
- Virginia! O sogni miei!
Virginia! - E ti chiamai, con occhi fissi....
15Virginia! Amore che ritorni e sei
la Morte! Amore.... Morte... - E più non dissi..