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xiii

Credea non poter trarne, ed ivi al fine
  Dover lasciar le cuoia, e ch’oramai
  Per lei sarian sicure le Galline.360
Pure infra tante sue disgrazie, e guai,
  Cagionate da non trovare uscita,
  Un buco scorse del Sol chiaro a’ rai.363
E colà ’ndirizzossi, e la sortita
  Tentò con tanta forza in quelle strette,
  Che fu allor per lasciarvi la vita.366
Pur finalmente innanzi il capo mette,
  Ed esce in parte, ma la grave coda
  Inviluppata alquanto si riflette:369
Ed in ristarsi, più si stringe, e annoda,
  Tal che in tirar, la vinse lo spineto:
  E la Volpe fuggì, ma senza coda.372
Or l’altre Volpi le guardavan dreto,
  E facean lima lima alla scodata:
  Quando ella disse in volto allegro: queto:375
Al Cielo grazie; io fui ben fortunata:
  Quella gran coda e’ mi era pur d’impaccio:
  Faccia il simil se saggia è la brigata.378
Quando una ch’era vecchia, e dava spaccio
  A’ suoi consigli, disse: O bene, amica,
  Il vostro dir sotto la coda io caccio.381
In niun modo noi la coda intrica:
  Ma voi di non l’aver vergogna avete,
  E però dite, esser peso, e fatica.384
Intendi, o Calabron? Quella tua sete,
  Questo sudore, e’ vien, perchè vorresti,
  Che ognun si ritirasse alla parete.387
Quando gli Asini tuoi lenti e modesti
  Nel manto d’ignoranza a processione
  Sen vanno, e esigon riverenze e gesti.390
E niun potesse dar lor di Coglione,
  E non ridesse sì, che troppo vinto
  Ne scompisciasse il gemino calzone.393
Credete: il Gesuita è perso, è estinto,
  Se non trova tra’ goffi, e tra’ balordi,
  Qualcun che sia nella sua rete avvinto.396
Quelli che sanno, son ritrosi, e sordi
  Alle moine loro, e i cacciatori
  Ravvisan tosto di merlotti e tordi.399
Ecco dunque la somma: o folli errori,
  Fingono ove non sono, o sfatan l’Arti,
  Che fan l’uomo prudente, e danno onori.402