Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
g. b. della porta e g. grataroli | 67 |
Non gli sfuggì il valore degenerativo dei diastemi dentari: “poiché quelli che hanno i denti rari e piccoli e men forti, meno hanno fortezza di cervello, laonde ne segue la debolezza di tutto il corpo. Contrari sono a questi i denti grandissimi e spessi che mostrano lunga vita, audacia e fortezza.
Bellissima è la descrizione degli scilinguati, balbettanti ed impediti della lingua, entrando dal Cap. XV al XXI del libro secondo a trattare dell’esame funzionale, piuttostochè dei caratteri somatici.
“Lo scilinguato è quello che non può esprimere una certa lettera, cioè non ogni lettera ma alcuna sola; i balbettanti prima di replicar una lettera, ovvero sillaba, si arrestano perchè la lingua non può arrivare a quello che vorrebbe l’intelletto. Accade alcune volte che si balbetti quando è tanto l’impeto di voler parlare, che avanza il potere. Talora la lingua può essere veloce come veggiamo accader negli irati, ma incontrando certi intoppi si ferma„.
Il ritmo respiratorio gli dà campo ad originali osservazioni. “Quelli che anelano, come coloro che han corso, sono sconsigliati e dicon tutto quello che sanno, e chi pare non abbia fiato, è uomo pien di pensieri; e il sospirare sempre si ha per segno di dolore, cioè di tristezza di cuore„. E dipinge benissimo lo stato stuporoso dei malinconici: “Quelli che hanno qualche passione stanno con tutto l’animo a quella cosa che dona dolore, onde l’animo tutto rivolto a