Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/86

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chiacchierata, Renzo lo stava guardando con una attenzione estatica, come un materialone sta sulla piazza guardando al bagattelliere che, dopo d'aversi cacciata in bocca stoppa e stoppa e stoppa, ne cava nastro e nastro e nastro, che non finisce mai. Quando ebbe però bene inteso che cosa il dottore voleva dire, e quale equivoco avesse preso, gli troncò il nastro in bocca con queste parole: “Oh! signor dottore, come l'ha ella intesa? la cosa è proprio tutta al rovescio. Io non ho minacciato nessuno; io non fo di questi lavori io: e domandi pure a tutto il mio comune, che sentirà che io non ho mai avuto che fare con la giustizia. La bricconeria l'hanno fatta a me; e vengo da lei per sapere come ho da fare per ottener giustizia; e son ben contento d'aver veduta quella grida.”

“Diavolo!” sclamò il dottore, sbarrando gli occhi. “Che piastricci mi fate! Tant'è; siete tutti fatti così: possibile che non sappiate dirle chiaro le cose?”

“Ma, signor dottore, mi scusi; ella non mi ha dato tempo: ora le conterò la cosa come sta. La sappia dunque ch'io doveva sposare oggi,” e qui la voce di Renzo si commosse, “doveva sposare oggi una giovane,

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