Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/417

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primo disegno, l’avrebbe fatta poco bene. A forza d’esser disgustato, era ormai divenuto disgustoso. Era sgarbato con tutti, perchè ognuno poteva essere un dei critici di Lucia. Non già che trattasse proprio contro il galateo; ma sapete quante belle cose si ponno fare senza offender le regole della buona creanza: fino a sbudellarsi. Aveva un non so che di sardonico in ogni suo tratto; in tutto trovava anch’egli da criticare: basti che, se faceva cattivo tempo due giorni di seguito, subito egli diceva: “eh già, in questo paese!” Vi dico ch’egli era già venuto in tasca a un certo numero di persone, anche a di quelle che prima gli volevano bene; e col tempo, d’una cosa in altra, si sarebbe trovato, per così dire, in istato di ostilità con tutta quasi la popolazione, senza poter forse egli stesso assegnare la prima cagione, conoscer la radice d’un tanto male.

Ma si direbbe che la peste avesse preso l’impegno di racconciar tutte le malefatte di costui. Aveva essa portato via il padrone d’un altro filatoio situato quasi in sulle porte di Bergamo; e l’erede, un giovane scapigliato, che in tutto quell’edificio non trovava che vi fosse nulla di divertente, era deliberato, anzi desideroso di vendere anche a mezzo