Pagina:I ricordi del Capitano D'Arce.djvu/29

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— Giuratemi!... giurami!

Chi non avrebbe giurato, al vederla così pallida sotto i nastri rossi del cappellino, al vedere i begli occhi lucenti e il sorriso triste che mi cercava come un bacio? — povera e cara Ginevra, innamorata sino ai capelli, in un fiat, da un momento all’altro, dacché le avevo confessato d’amarla, in segreto, senza speranza, da circa due mesi! — Anch’essa! anch’essa! Peccato che avessimo aspettato l’ultimo momento a dircelo! — Almeno voleva lasciarmi negli occhi, nel sangue, nell’anima, la sua immagine, il suo profumo, le ultime sue parole. — Lì, lì, e lì! in tutto voi, fin nel vostro vestito, dovunque sarete, sempre! — Era venuta per questo alla Villa, a quell’ora. — Non sapete quel che ci è voluto! — In ogni suo accento, nel