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24 I ricordi del Capitano D'Arce

Dite la verità, vi avrà fatto delle scene anche a voi, Alvise? Un bel divertimento, quei musi lunghi! E senza averne il diritto, vi giuro! Mi credete, d’Arce? mi credete? Vedete adesso come sono venuta a voi!... Lo sapete... da due mesi... i miei occhi che vi dicevano... — Poi, a voce più bassa, accostando il viso al mio, figgendomi gli occhi nell’anima, con un sospiro: — Tua! Soltanto tua!... Mi credi?

Li avessi visti ai suoi piedi, in quel momento, il marito, e quell’altro, mi avessero detto che anche loro... Avrei giurato che mentivano. Mi turbava però il rimorso delle infedeltà che le avevo fatto... prima di conoscerla... e anche dopo... Sì, delle vertigini... qualche momento di oblio... Ero arrivato a farle di queste confessioni, in quel punto, nel caldo della passione.... Volevo dirle tutto, per ispirarle la mia fede, perchè non avesse a dubitare anch’essa, mentre saremmo stati tanto lontani!... — Ah, sentite, è una cosa terribile! Volersi tanto bene... proprio all’ultimo momento... volersi così!... E neanche la punta di un dito!... Non mi guardate a quel modo, per l’amor di Dio!... Proprio un amore senza macchia e senza paura, questo nostro!... Ah! quel sorriso che mi fiorirà sempre in cuore! Quella fossetta che fate sulla guancia, ridendo!...