Pagina:Iacopone da Todi – Le Laude, 1930 – BEIC 1854317.djvu/209

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ma la castitate l’ha accorata,
molto dura morte gli fa fare;
ed en un pilo si l’ha sotterrata,
175e loco agli vermi fala devorare;
la gola si n’è molto empaurata,
discrezione volese amantare:
ma la temperanza l’ha pigliata,
180tienla en pregione e fálase enfrenare.
Poi che le virtute hanno venciuto,
ordenano d’aver la signoria:
lo terzo stato claman per aiuto,
ché, senza lui, prendon mala via;
185cercano la Scrittura, han envenuto
o’ lo Signor de riposar desia:
concordia si hanno conceputo,
ch’en trono de lo ’mperio segga dia;
el per elezione l’hanno elegiuto
190che rega e tenga tutta la badia.
Le virtute fanno petizione
a la signoria, que deggian fare:
ché ciascuna voi la sua ragione,
ed estatuta vogliono ordenare;
195de la concordia trovan la magione,
lá ’v’ella co doro deggia reposare,
e discordia mettono en pregione,
che onne ben faceva deguastare;
ed onne tempo vogliono ragione
200e nullo feriato voglion fare.
Concordia non può bene regnare,
se de sapere non ha condimento:
lo secondo ramo fonno clamare
che de sapere ha l’amaestramento;
205cherubini vogliono abracciare,
contemplando el Signor per vedemento,
ed en sua scola voglion demorare,
che da lui recevan lo convento;