Pagina:Iacopone da Todi – Le Laude, 1930 – BEIC 1854317.djvu/9

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De la beata Vergine Maria
O Vergen piú che femina, — santa Maria beata.
Piú che femina, dico: — on’om nasce nemico;
per la Scrittura splico, — nant’èi santa che nata,
stando en ventre chiusa. — Puoi l’alma, ce fo enfusa:
5potenza virtuusa — si t’ha santificata.
La divina onzione — si te santificarne,
d’omne contagione — remaneste illibata.
L’original peccato — ch’Adam ha semenato,-
9omn’om con quel è nato: — tu se’da quel mondata,
Nullo peccato mortale — en tuo voler non sale,
e da lo veniale — tu sola emmaculata.
Secondo questa rima — tu se’ la vergen prima,
13sopre l’altre soblima; — tu l’hai emprima votata
la tua vergenetate, — sopr’omne umanetate
ch’en tanta puritate — mai fosse conservata.
L’umilitá profonda — che nel tuo cor abonda,
17lo cielo se sprofonda — d’esserne salutata.
Virgineo proposito — en sacramento ascondito,
marito piglia incognito, — che non fosse enfamata.
L’alto messo onorato — da ciel te fo mandato,
21lo cor fu paventato — de la sua annunziata:
— Conceperai tu figlio, — sera senza simiglio,
se tu assenti al consiglio — de questa mia ambasciata. —
O Vergen, non tardare — al suo detto assentare;
25‘la gente sta chiamare — che per te sia aiutata:
— Aiutane, Madonna: — ca’l mondo se sperfonna,
se tarde la responna — che non sia avivacciata. —
Puoi che consentisti, — lo figliol concepisti,
29Cristo amoroso desti — a la gente dannata.