Pagina:Ida Baccini, La mia vita ricordi autobiografici.djvu/254

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Se una simile idea fosse venuta a un inglese o a un americano, gli aiuti, le lodi, gli incoraggiamenti sarebbero fioccati da tutte le parti... e con gli incoraggiamenti fior di quattrini. Invece il De Gubernatis dovè di tasca propria pagar sempre, e di tasca propria rimetterci, come vedremo, moltissime migliaia di lire. Ma l’impresa poteva fallire come speculazione e trovar favore come idea. Invece è incredibile con quanto accanimento, con quanto dispetto, con quanto rancore, con quanto basso spirito di malvagità si osteggiasse l’opera del generoso De Gubernatis, tanto italiano di sentimento e di cuore, e così poco per la tenacia e per la volontà! Non gli si risparmiò nulla; nè accuse, nè insinuazioni, nè biasimi, nè malignità, nè sarcasmo. E le canzonature e le satire venivan proprio da chi egli era più amico o si vantava d’esserlo. Ma il De Gubernatis non si scuoteva


    — Ma la Portinari fu l’ispiratrice di Dante! — Eccola la gran parola! Eccolo il gran merito di una ragazza apatica, che non seppe amai tanto, da preferire un Dante a un Simone! O perchè allora — giacchè siamo in vena di onorare le ispiratrici dei poeti — non si celebra il centenario di tutto le serve, di tutte le affittacamere, di tutte le tessitrici, di tutte le figlie dei fiaccherai che si son fatte adorare dai Leopardi, dai Foscoli, dai Niccolini, dai Pellico e dai Guerrazzi? E dica un po’, signora Carlotta, ci vuol proprio un grande acume per capire che i pregi, le gentilezze e lo nebulosità delle donne cantate è tutta roba che vive solamente nella fantasia dei cantatori? Ah, signora Direttrice! Cerchi lei di scongiurar questo guaio, e se proprio la cosa dovrà effettuarsi, pensi ad iniziare un centenario anche per me. Dante glie ne sarà gratissimo.
    Accolga intanto i miei ringraziamenti più affettuosi e mi creda

    Obbligatissima sua
    Gemma Donati negli Alighieri.