Pagina:Il "genio" in guerra.djvu/17

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i mezzi che si usano oggi. Non solo; anche i Minatori hanno dovuto più volte mettere in un canto mazza e pistoletto, miccia ed esplosivo, imbracciare il moschetto e partecipare ad assalti o ad azioni difensive. Lo sanno il tenente SCANNO FLAVIO da Cagliari, i sergenti BAGNA CARLO da Murisengo (Alessandria) e CAGNARDI PIETRO da Ghemme (Novara), che, con tanti altri, Il Minatore: — Che, s’è rotto il motore?
Il Motorista: — No, è scoppiato un 105.....
Il Minatore: — Menomale!
si distinsero in campo; lo seppero i volonterosi che caddero coll’arma in pugno come GIANNECCHINI NELLO da Arezzo e PIRONI NATALE da Novara.

Quando il Minatore è al suo posto in lavori di mina non per questo può dirsi più al sicuro, tutt’altro! Sempre e dovunque egli è circondato da insidie. Gelatina gelata, miccia che fa delle sorprese, mine che scoppiano per incidenti imprevisti prima del tempo, gas mefitici che si sprigionano in gallerie sotterranee, sorgenti d’acqua che scaturiscono improvvisamente in fondo ai pozzi, roccie che franano e qualche volta... complimenti di contro-mine nemiche: ce n’è per poter dire che il Minatore espone la vita anche quando è lontano dalla prima linea. Ma il Minatore non si preoccupa tanto facilmente; tuoni il cannone o rombi la mina, per lui è lo stesso!


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