Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/100

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88 il bardo

Sorgi dunque, e novello e più temuto
     130Rïalza e premi il necessario trono.
     Re codardo che fugge, ed ha potuto
     Ne’ perigli lasciarmi in abbandono,
     Re che vita non rischia, e fece acuto
     De’ miei nemici il ferro, al mio perdono
     135Chiuse ogni varco. Re vogl’io chi forte
     Vola al mio scampo, non chi vuol mia morte.
Nell’arduo calle, a cui t’esorto, vedi
     Vedi tu capo di regnar più degno?
     China la fronte, ti ritira, e cedi,
     140Ch’esser qui debbe del migliore il regno.
     Ma se nullo t’è pari, è colpa, il credi,
     Il tuo rifiuto, e d’alto cor non segno.
     Le presenti e le tarde età vedranno
     Questo vile rifiuto: e che diranno?
145Diran: stanca la Gallia d’una stolta
     Libertà che a perir la conducea,
     In mille parti scissa e capovolta
     Un sommo e solo correttor chiedea.
     Ogni brama, ogni speme era raccolta
     150Nel fatal BONAPARTE: Ei la potea
     Far salva Ei solo, e ad un poter funesto
     Lasciolla in preda, e si fe’ reo del resto.