Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/30

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18 il bardo

Fia, lo spero, laggiù la nostra aíta.
     Sbigottì, scolorossi a tanto invito
La non avvezza a sanguinosi obbietti
15Timidetta donzella, e in lui gli sguardi
Fissi e fermi, tacea. Poi dal paterno
Esortar fatta più secura, e punta
Dallo stral di pietà, che ardite e pronte
Fa nell’uopo d’onor l’anime belle,
20Padre, disse, scendiamo: e coraggiosa
L’orme del veglio a seguitar si mise.
Van per mezzo alla strage, e non gli arresta
Il terror ch’esce dalle tronche membra,
E dal sangue e dall’armi orribilmente
25Sparse e confuse; chè sostienli e guida
La virtù che fa l’uom negli ardui tempi
Più pensoso d’altrui che di sè stesso.
L’andar dei due pietosi illuminava
Tacita e pura la sorgente luna,
30Che per veder sì santa opra scopría
Tutto il vergine volto, e rimovea
L’invido velo delle nubi. Ed ecco
Per l’orrendo sentier gli attenti sguardi