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parte prima | 219 |
5. Il Parivârapâtho, sotto forma di domande e risposte, è l’epilogo, e spesso lo schiarimento, del contenuto delle altre quattro opere.
Il commento fatto da Buddhagosha al Vinayapitaka (Vinayapitaka-atthakathâ) porta il titolo di Samantapâsâdika; e contiene notizie preziose sui primi tempi del Buddhismo, sui tre concilii, sulla compilazione del canone, su questioni liturgiche e dommatiche, e molti episodi della vita del Buddha. Il Samantapâsâdika ha avuto anch’esso un commentario, che si chiama Vajrabuddhatikâ.
II. Suttapitaka (Ehuts-pitagat o Phra-Sutr, in 200 Phuk). Questa parte (che è detta anche Dharma, titolo che giustifica quello di Abhidharma dato alla metafisica) è pure essa divisa in cinque sezioni od opere, e sono:
1. Dîghanikâya (Nida-nike);
2. Majjhimanikâya (Nidrima-uike);
3. Sanyuttanikâya (Thangoutha-nike);
4. Anguttaranikâya (Engonta-nike);
5. Kuddakanikâya.
La parola nikâya o nikâyo, che segue i nomi dati a queste cinque opere del Tripitaka, significa «corpo, collezione, raccolta».
1. Il Dîghanikâya, ossia «la grande collezione», non ostante il titolo, non è più esteso delle altre opere di questa parte del canone. Contiene trentaquattro Sûtra; ed è una di quelle raccolte di scritture, che il pellegrino cinese Fa-hsien andò a cercare nel Ceylon, non avendola trovata nell’India. — Il primo Sûtra di questa collezione è il Brahma jâla, che riporta importantissime notizie sulle diverse scuole filosofiche, che il Buddha aveva preso a combattere. Il Gogerly (J. R. A. S. Ceylon branch, 1846, p. 18-62) ha tradotto il Brahma jâla sûtra, la cui prima parte si trova anche nella versione del Samañña phala di Burnouf (Lotus, p. 850). Dal Dîghanikâyo sono stati tradotti ancora dal Bournouf (op. cit., appendice) il Subha sutta e il Vêvija sutta, e dal Gogerly (J. R. A. S., 1838, p. 8) l’Aggañña sutta.