Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/315

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240 parte prima

sotto Kanishka re di quelle genti, trovò un patrocinatore uguale al monarca indiano Darmâçôka. Le dottrine di Çâkya si erano pertanto spinte già da qualche tempo fra quelle popolazioni nomadi, fino ai confini dell’Impero di Mezzo, dove ora le ritroveremo. Infatti, per quello che concerne l’introduzione del Buddhismo in Cina, ecco quel che dicono gli autori cinesi:

«È opinione comune, che prima della dinastia degli Han (incominciata il 206 av. C.) la Cina non avesse avuto sentore delle dottrine di Çâkyamuni. Taluni nondimeno pensano che tali dottrine furono già da gran tempo conosciute, ma sopraggiunta la dinastia degli Chin (255 av. C.) se ne perse ogni memoria, a cagione dello incendio dei libri, avvenuto sotto Chin-Shih-huang-ti (Wen-hsien-thung-khao, k. 226, f. 1 e 7). — L’imperatore Wu della dinastia degli Han occidentali, l’anno 19.° del suo regno (121 av. C.) inviò il generale Ho-kiu-ping contro gli Hiung-nu (antichi popoli della Mongolia al nord-ovest della Cina), per vendicarsi di un oltraggio, che la sua gente aveva ricevuto nelle contrade d’Occidente. Questo generale varcò i confini della Cina a Lung-hsi (nella provincia di Shen-hsi), scorse tutto il paese degli Hiung-nu, e passò di mille Li la montagna Yen-cih.1 Sterminò tutti i barbari, e ritornò carico di bottino, portando, fra le altre cose, una statua d’oro, la quale il re di Hsiu-thu onorava con sacrificii. Questa statua dorata, portata in Cina (121 av. C.), e posta nel palazzo chiamato Kan-yüan-kung (Palazzo della dolce sorgente), era la figura di un uomo venerato da quei popoli sotto il nome di Futhu (Buddha), e da essa ebbero origine le odierne immagini di Fo (Buddha), e così pure s’incominciò a conoscere la dottrina di lui (Thung-kien-kan-mu, k. 4, f. 112, r. — Khang-hsi tse-tien, clas. 9, f. 20, r.). — L’anno 4.° dell’im-


  1. «Nome di un monte, che è a 120 Li a sud-est della città di Shan-tan-wei nella provincia di Shen-hsi: si chiamò anco Shan-tan-shan: sotto gli Han, gli Hiung-nu occuparono questa montagna». (Thung-kien-kan-mu, k. 4, f. 112)