Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/346

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parte seconda 271

riguardato sotto due forme. Possono i due concetti, nella maggior parte dei casi, tanto convenirsi fra loro, da essere eguale l’adoprare o l’uno o l’altro dei due nomi che gli esprimono; ma il filosofo vi vedrà; e vi vide sempre, una differenza. Quando s’arriva però a voler dire in che stia veramente questa differenza, allora è che incominciano le difficoltà. E se i letterati cinesi si trovano d’accordo a sostenere, che Thien e Shang-ti sono, il più delle volte, la stessa cosa; non si trovano poi sempre tutti d’accordo a definirne le differenze; e tanto meno a dire quando specialmente se ne deve tener conto. Non ostante convien riconoscere, che la maggior parte ha stabilito, che il nome thien si debba riferire alla forma e figura del Cielo, e il nome ti alla sua potenza.1 Questa distinzione è espressa, in un’opera cinese, nella guisa seguente: «Ti è il governatore del Cielo. E il signore e governatore del Cielo è chiamato Ti, a quello stesso modo che il signore e governatore del corpo è detto Sin, ossia cuore o anima».2 Sebbene questa, come ho detto, sia la maniera più comune d’intendere la diversità fra il Thien e lo Shang-ti, nondimeno troviamo altre definizioni. Così, per esempio, un commentatore d’una scrittura tenuta quasi canonica dice: «Quando si vuole unire l’idea del Thien (Cielo) con quella degli U-ti (cinque Imperatori), e comprendere il tutto in un solo oggetto di culto, la cui sede stia in alto, non potendo trovare altro nome, diciamo Shang-ti.».3 Questo stesso


  1. Vedi commenti al Ceu-li e al Shu-king, nel Medhurst, op. cit., p. 27.
  2. Hsiai-shêng-phing-tze-cien, Dizionario, pubblicato nel 1677 da Yu Te-sheng.
  3. Com. al Ceu-li cit. nel Medhurst, op. cit., p. 28.

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