Pagina:Il Dio dei viventi.djvu/16

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gerava, Zebedeo. C’è sempre gente che prende gusto e seminare zizzania. Io piangevo, è vero, ed è da tre giorni che piango; ma piango lui, non la sua roba. Egli non tornerà più qui, questo solo mi fa urlare, per il resto c’è Dio. Per allevare mio figlio e farne un uomo basto io sola con le mie braccia. Andrò a spaccare pietre se occorre ma nulla mancherà alla mia creatura. Per il resto c’è Dio, — ripetè; e le sue parole avevano qualche cosa di nascosto, di misterioso.

— Che cosa vuoi dire con questo?

— Che Dio vede tutto. Se Basilio ha creduto di far così, vuol dire che Dio voleva castigarmi per mezzo suo. Tu hai peccato, mi dice, e tu alleverai il figlio della colpa fra il dolore e la povertà. Dio è giusto; è la giustizia stessa.

— Tu non mancherai di nulla. La casa ce l’hai, le provviste non ti mancheranno. Se tuo figlio non potrà diventare maestro o dottore diventerà contadino o pastore; ma nulla ti mancherà.

— Se Basilio fosse vissuto mio figlio