Pagina:Il Dio dei viventi.djvu/237

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Allora lei gli andò vicino, lo guardò con furore.

— E ripeti quella parola! Ripetila, sfrontato malvagio! E guardati bene, domani, di andare via senza il mio permesso. Guardatene, Bellia, perchè io sono capace di tutto.

— Calma, calma, — egli disse sempre con aria di beffe; ma la madre sentiva qualche cosa di atroce, sotto la calma di lui, e avrebbe preferito che egli gridasse, che si ribellasse apertamente.

— Tu dovresti vergognarti, di andare con quel vagabondo che è la vera immagine dei vizio. Se in due giorni ti ha ridotto come lui, finto e perfido, al terzo ti condurrà alla perdizione. Tu sei un ragazzo che ancora non capisce niente: un giorno ti pentirai di aver disobbedito così giovane a tua madre, ma sarà tardi e Dio ti castigherà.

— Dio mi ha già castigato — egli disse fra i denti, quasi suo malgrado, con una voce rauca che non pareva la sua.

E la madre cominciò a tremare di una passione che non sapeva se di collera o di terrore: le pareva di aver sentito una voce