Pagina:Il Lago Maggiore, Stresa e le Isole Borromee - Vol. 1.pdf/161

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diata da questi, sprovvista di viveri e con poche truppe dovette per fame arrendersi e abbandonarsi alla discrezione de' vincitori, i quali penetrati in città, quasi belve silibonde di sangue, scannarono quanti poterono aver nelle mani persino nei sacri templi e sugli altari, non risparmiando nè anco i fanciulli. Le donne sole furono salve, ma fatte schiave e date in dono ai Borgognoni, che quale preda de le divisero. Dopo di che la città fu saccheggiata e poscia ridotta a un mucchio di rovine. Avvenne questo l'anno 539.

La guerra poi ebbe fine colla disfatta prima di Totila l'anno 552 e poscia colla morte di Teia ucciso in battaglia l'anno seguente, dopo la quale i Goti incapaci di più resistere chiesero e ottennero di poter uscire in pace d'Italia seco tuttavia recando il denaro che ciascuno aveva ammassato. Così Narseto potè acquistare le rimanenti città state fin qui in potere de' Goti, e stabilire il dominio de' Greci su tutta l'Italia. Ravenna fu anche questa volta la sede del nuovo governo, alla testa del quale fu posto un magistrato col titolo di Esarca.

A quale condizione fossero ridotte le popolazioni del nostro Lago nel corso di questa guerra, benchè niuna memoria particolare ci sia rimasta di questi luoghi, si può argomentar di leggeri dalle tristi vicende, che subirono Milano e in parte le città vicine. È opinione di alcuni scrittori che anche Angera, o come allora chiamavasi, Stationa o Stazzona, sia stata distrutta dai Goti. Io però non ho trovato alcun documento non dirò sicuro, ma nè anco probabile di questo fatto nè in questo tempo, e molto meno nel precedente1. Quello tuttavia, ch'è

    quali avevano già conquistato una parte delle terre de' Bergognoni, erano scesi anch'essi poco dopo, ma in questo medesimo anno della Savoia nell'odierno Piemonte. V. Procopio, l. c. II, 23, e la Cronaca di Marcellino Conte a quest'anno e il Muratori.

  1. Generalmente si ritiene distrutta Angera da Ataulfo re de' Goti innanzi al suo ingresso nelle Gallie, cioè prima del 412, ai tempi di Onorio Imperatore, il che sarebbe avvenuto molto avanti il dominio dei Goti in Italia. Di tale sentenza fu tra gli altri il Bombognini nel suo Antiquario, p. 33, e sull'altrui asserzione anche il recente Brambilla, l. c. p. 238, ma niuna antica autorità essi recano in prova di questo.