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che loro indicavano. Si trattennero quindi in quel luogo ancora sei giorni in aspettazione, senza vedere persona1. Ma Paolo Diacono meglio informato narra che questa legazione era stata diretta da Audovaldo accampato nelle pianure di Milano con egual esito. Niuno però dei due aggiunge parola sulla sorte sì di questo che del corpo precedente.

Venendo ora al particolare della via tenuta da questi tre corpi di armata per calare in Italia, dobbiamo anzi tratto avvertire come la narrazione di Gregorio sia su questo punto assai manca, e come sia in qualche parte supplita da Paolo. Difatti questi parlando di Cedino e dei suoi duchi, ci narra non solo la presa dei cinque castelli, riferita già da Gregorio, ma aggiunge ancora, che obbligati i Franchi, che avevano estesa la loro escursione sino a Piacenza, di retrocedere, giunti a Verona incominciarono tosto, contro la promessa lor fatta, a diroccare que'castelli, che si erano loro resi; e ci dà il nome altresì di quelli distrutti, uno de'quali nell'agro veronese, due in Alsuca (che probabilmente era la Valsugana) e dieci nel territorio di Trento2. Da tutto questo è facile raccogliere,

  1. Ibique, segue nello stesso capo, ad eos imperatoris legati venerunt nuntiantes adesse exercitum eorum, dicentesque: Quia post tridum cum eisdem veniemus, et hoc vobis erit signum: Cum videritis villae huius, quae in monte sita est, domus concremari, et fumum incendii ad coelus usque sustolli, noveritis nos cum exercito, quem pollicemur, adesse. Sed expeciantes iuxia placitum dies sex, nullum ex iis venisse, contemlati sunt. — La stessa cosa narra Paolo Diacono (III, 30), ma riferendo la legazione, come ho di sopra accennato, ad Audualdo (od Aldoaldo, secondo che altri leggono), come ei lo chiama in luogo di Audovaldo, come è detto da Gregorio.
  2. Gioverà anche qui riferire il testo di Paolo Diacono (III, 30): Cedinus autom cum tredecim ducibus laevam Italiae ingressus, quinque castella cepit, a quibus etiam sacramenta exegit. Per Placentiam vero exercitus Francorum usque Veronam venerunt et deposuerunt castra plurima per pacem post sacramenta data, quae se eis tradiderant, nullum ab iis dotum existimantes. Nomina autem castrorum, quas diruerunt in territorio Tridentino ista sunt: Tesana, Maletum, Semiana, Appianum, Fagitana, Cimbra (altri leggono Cumbra), Vitianum, Brentonicum, Volenes, Ennamese et duo in Alsuca et unum in Verona. Hoec omnia castra cum diruta essent a Francis universi ad eis ducti sunt