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luoghi, i cui nomi ci rimasero nelle antiche memorie e tuttavia, benchè in parte alterati, ci rimangono ancora: tra i quali, rispetto ai nostri, basterà ricordare Olegio Castello, detto nelle vecchie carte Olegium Longobardorum1. Ma quelli tra i popoli, che misti ai Longobardi più si diffusero nelle nostre e nelle vicine contrade, furono i Bulgari; giacchè troviamo che da essi Burgaria o Bulgaria era detto un contado del Milanese lungo il Ticino, e Bulgaro la terra di Borgovercelli, di cui lambe un'acqua oggidì pure chiamata la Bulgara, e Bulgaro Grasso ugualmente un'altra terra oltre Varese sulla via che mette a Fino. Per la qual cosa si rende oltremodo probabile, che il nostro Belgirate, chiamato nelle antiche carte terra de Bugirate, ricevesse il suo nome dai Bulgari, trovandosi in altre da me vedute, e che più ora non ricordo dove e presso da chi, col nome di Bulgarate2.

Che se alcuni nomi locali ci attestano la presenza de'Longobardi e d'altre genti seco loro venute nelle nostre contrade, molto più ci comprovano questo la stessa legislazione Longo-

    carum, in quibus habitant, vicos, Gepidos, Bulgares, Sarmantas, Pannonios, Suavos, Novicos, sive aliis huiusmodi nominibus appellamus (II, 26).

  1. Fu questo Olegio per tal modo distinto da un altro Olegio presso Bellinzago, detto Olegio de'Scanulfi o de'Scariulfi, e poi de'Galulfi. Il nostro di presente è chiamato Olegio Castello, da una rocca ivi edificata posteriormente.
  2. Il Prof. Giovanni Flecchia nella sua Dissertazione linguistica di nomi locali dell'alta Italia, Torino, 1870, scrive alla p. 78 «Belgirate e Belvignate probabilmente composti di bello e girato e vignato. Nel secondo di questi nomi avremmo un equivalente di bel vignetto; ma nell'altro il senso non risulta abbastanza chiaro.» Così egli prudentemente; ma se avesse saputo, che Belgirate è corruzione alquanto recente di altra forma più antica Bulgarate, o Bugirate, come si voglia, sono persuaso che si sarebbe studiato di darne altra spiegazione. E questo esempio serva per tanti altri, che il lettore potrà trovare da sè scorrendo meco le antiche carte e paragonando i nomi di quelle coi presenti loro corrispondenti. A me pare che il primo studio in questo caso sia quello di accertare la forma antica dei nomi tenendo dietro anche alle successive loro modificazioni. Ciò del resto sia detto senza nulla detrarre al merito e ai lodevoli intendimenti del ch. Autore in una ricerca irta ancora di scogli e piena di difficoltà.