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nel Contado) di Seprio, ed io ne ho già altrove addotte le prove; e serve anche a confermarlo il vedere che la Pieve di Canobio sola su la riva Occidentale del Lago Maggiore è soggetta al nostro Arcivescovo. Se poi quella Pieve seguitasse tuttavia ad essere nel contado di Seprio, o fosse stata trasportata nel contado di Stazona, a cui appartiene tutto il restante della sopradetta riva Occidentale di quel Lago, io non so ben determinarlo.»

Ma a dire il vero io dubito grandemente, che Canobio sia stato anche in antico compreso nel contado di Seprio, nè l'essere la sua Pieve soggetta all'Arcivescovo di Milano è argomento valevole in suo favore, perchè ognuno conosce, e lo ha osservato anche altrove egli stesso, quanto abbiano variato col processo del tempo le circoscrizioni ecclesiastiche. Gioverà frattanto riferire i limiti di questo contado secondo il detto Diploma di Federico, prima di esporre gli argomenti, dai quali deduco, che Canobio non ha mai appartenuto ad esso.

Premetto l'enumerazione che si ha dei contadi del territorio Milanese nel detto diploma: Concedimus, dice l'Imperatore, Mediolanensibus omnia regalia, quae Imperium habet in archiepiscopatu Mediolanensi, sive in comitatibus Seprii, Martesanae, Burgariae, Leucensi, Stationae, vel in aliis comitatibus et locis extra Comitatibus, ubicumque sint in aqua et terra. Tra i contadi qui non nominati si deve inchiudere, soggiunge il Giulini, quello della Bezana, e sta bene. Il Diploma poi non indica i confini di tutti questi contadi e solo accenna quelli del Seprio, che sono così descritti: A lacu maiori sicut pergit flumen Ticini usque ad Padrinianum et a Padriniano usque Cerrum de Parabiago er a Parabiago usque Caronnum et a Caronno usque ad flumen Sevisi et a Seviso usque ad flumen Tresae et sicut Tresa refluit in precedicto lacu Maiori.

Incominciando dunque dall'uscita del Ticino dal Lago Maggiore il contado di Seprio si estendeva lungo il medesimo Ticino sino a Padriniano, ora Padregnano sotto Turbigo; di là sino a Cerro di Parabiago oltre l'Olona, indi a Caronno e al Seviso e da questo alla Tresa dalla sua uscita dal Lago di Lugano sino al suo ingresso nel Lago Maggiore.