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e dei nobili del suo partito Eriberto fu obbligato a ritirarsi dalla città (1042), e che quando, dopo un inutile assedio di circa tre anni, in forza di un accomodamento tra le due parti, rientrò in Milano sulla fine del 1044, era gravemente ammalato e poco dopo morì al 16 di gennaio dell’anno seguente.

La pace conchiusa allora tra i nobili e il popolo fruttò a questo maggior potenza, e della quale seppe anche valersi a danno dei primi, ma alla fine con suo poco reale vantaggio. Frattanto successe in Milano quello scisma famoso per l’incontinenza del clero, del quale ho già altrove parlato1. La composizione di questo scisma finì coll’accrescere vieppiù ancora la potenza del popolo; sicchè il governo della città da misto, che era, a gran passi si avvicinava alla forma repubblicana. Negli ultimi anni di questo secolo XI noi già lo troviamo stabilito in Milano, la quale anche in questo precorse a tutte le altre città d’Italia.

Forma precipua di questo nuovo governo è la istituzione dei consoli. Si dubita tuttavia dell’anno preciso della loro introduzione. Nello scorso secolo un primo esempio si riteneva quello dato da una carta pisana del 10942, nel nostro quello di una carta del 1093, spettante al Comune di Biandrate3, d’onde si argomentò, che la loro istituzione dovesse essere molto più antica, se fu imitata da un comune piccolissimo quale era questo4.

  1. Si vegga la Vita di S. Arialdo nel Vol. II di quest’Opera.
  2. Presso il Muratori, Antiq. Ital. T. 3, pag. 1100, citato dal Durando, Piemonte Cispadano antico, Torino, 1774, pag. 347.
  3. Presso il Balbo, Storia d'Italia, ed. cit. pag. 138. La carta poi fu pubblicata nei Monum. Hist. Patr. Chartar. T. I.
  4. La prima memoria dei consoli, ma non dei loro nomi, in Milano è in una carta del 1099 presso il Giulini (P. IV, pag. 423), il quale quindi opina doversi con molta probabilità assegnare ad esso anno la loro creazione. Ma rispetto ai nomi, egli non seppe trovarli la prima volta, che nell’anno 1117 (vedi P. V, p. 87). Io in questo più fortunato di lui ho trovato un console di Milano indubbiamente anteriore all’anno 1099 nella persona di quell’Alberto di Biandrate, che ho accennato qui sopra, e del quale ho pubblicato la prima volta l’epitafio nel capo V delle mie Memorie di Borgomanero. In quell’epitafio Alberto è detto consul erat magnus etc. se fu tale, dovette aver sostenuto questa carica certa-