Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/209

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fatto un tale scorno a un tanto uomo per un garzone, dicendo: E che ne potrebbe egli essere? o credi tu che se ingravide? poi che la cosa è fatta, che bisognava commettere tale errore e perdere un tanto amico per sì menomo dispiacere? Joanni che con frettolosi passi a menar la moglie verso la casa solamente attendea, per la gran rabbia dentro rodendose di rispondere non si curava. El bono compare per tanto non restandosi di non lo andar di continuo increpando, ma sempre confortandolo al racconcio del commesso fallo, e per sì piccolo sdegno causatolo andava per tal modo molestando, che non possendo Joanni più sofferire, de ira tutto fremendo gli disse: Ohimè, compare, faraimi stamane biastemare Iddio e tutta la Corte del paradiso; non vedi tu che questa è mia moglie? Come esser pote, diss’egli, e perchè la meni tu in tal modo? Al quale piangendo raccontatagli la cagione, il compare prudentissimo agramente prima biasimatolo, soggiunse: Joanni mio, tu te sei mal consigliato, e dal tuo folle pensiero te ne è seguita la condegna pena: cercasti saltare della patella per dare in su la brasa. Deh, poveretto, e perchè non avvertisti come oggi è guasto e corrotto il mondo, e che assai più difficoltosamente si guardano i fanciulli che le donne, e massimamente costei che è un loiro di falconi incarnati1, però che io mi sono maravigliato stamane come mille volte non ne fosse di braccio strappata. Ma poi che la cosa è fatta, e tu non d’altri che di te medesima rammaricar ti puoi, dirò che te l’abbi con la tua mala ventura, e per innanzi ti sforza ad usare altra cautela, e se Dio te ha donato moglie femmina

  1. Loiro, lògoro, richiamo; di falconi incarnati, di amanti.